Per implantologia (dentale) si intende quell’insieme di tecniche chirurgiche atte a restituire al paziente i suoi “denti”.
L’implantologia viene eseguita mediante l’utilizzo di impianti dentali ovverosia dispositivi, metallici e non, inseriti chirurgicamente nell’osso mandibolare o mascellare, per la restituzione della funzione masticatoria.
Tali impianti possono essere di diverse forme, inseriti in diverse sedi con tecniche differenti e poi connessi alle protesi con diverse tempistiche.
Attualmente gli impianti sono quasi tutti realizzati in titanio.
I più utilizzati sono quelli a vite di tipo endosseo, nella maggioranza dei casi lasciati sommersi sotto gengiva per un periodo congruo in base alla sede.
L’implantologia dentale si suddivide quindi in endossea e iuxtaossea. L’implantologia iustaossea utilizza solo impianti a griglia con moncone fisso non sommerso. Se realizzati in cromo-cobalto-molibdeno risultano non osteointegrabili ; se realizzati in titanio risulteranno osteointegrabili .
L’implantologia endossea
è al momento la più diffusa, ed utilizza impianti (corpo implantare propriamente detto) di forma cilindrica/conica più o meno filettati all’esterno e con connessione interna a varia conformazione per la parte emergente (moncone) e più raramente cilindri o coni privi di filettatura esterna ma con analoghi sistemi di connessione interna per il moncone, viti piene di un solo corpo (corpo implantare e moncone realizzati dal pieno e quindi senza alcuna connessione) lame ed aghi.
In base al protocollo chirurgico avremo quindi implantologia sommersa e non (transmucosa); in base alla tempistica di utilizzo (funzionalizzazione) avremo carico immediato, anticipato, differito.
Con quale materiale sono realizzati gli impianti?
Il materiale più utilizzato per la produzione di impianti è il titanio, in forma commercialmente pura o nelle sue leghe ad uso dentale, materiale biocompatibile che non comporta reazioni da parte dell’organismo (popolarmente ma erroneamente note come rigetto).
Gli impianti, posizionati nell’osso del paziente, verranno fortemente inglobati in esso dai fisiologici meccanismi della rigenerazione ossea, ossia avverrà la osteointegrazione sia in caso di carico differito (scuola svedese) e sia in caso di carico immediato (scuola italiana).
Si deve a G. Lorenzon, uno degli esponenti della scuola italiana di implantologia, la definizione di “implantologia funzionale” relativamente all’implantologia transmucosa monofasica a carico immediato.
Con il termine “funzionale” s’intende infatti una
tecnica implantologica che consenta un recupero immediato e senza limitazione della funzione masticatoria, non tanto con l’obiettivo di imitazione perfetta dell’organo, ma con quello di ricrearne al meglio la funzione.
L’implantologia può essere utilizzata sia quando bisogna sostituire un singolo dente , oppure per sostituire più denti.
implantologia per sostituire un singolo dente | |
implantologia per sostituire tre denti |
Nel caso illustrato qui sopra, i tre denti mancanti sono stati rimpiazzati da un ponte dentale che si appoggia su due impianti anziché tre, posizionati alle estremità della zona edentula. Il ponte dentale è realizzato in ceramica integrale (metal free) cioè completamente bianco in quanto manca la struttura metallica.
Cosa scegliere tra Implantologia avvitata o Cementata?
La scelta tra la protesi avvitata o cementata dipende molto dalla condizione del paziente.
Se il paziente ha problemi di malocclusione dentale è preferibile scegliere una protesi cementata. Se invece non ha nessun problema e deve fare un impianto a carico immediato è preferibile usare una protesi avvitata per definire sin da dal primo momento la posizione ultima che dovrà assumere la protesi fissa.
La scelta adeguata della protesi dentaria è fondamentale per il benessere del cavo orale.
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